Skip to main content

Sabato 17 giugno 2023, si è svolta la parata del Varese Pride per le vie del centro città. Hanno partecipato tantissime persone più delle edizioni precedenti. 

Ma che cos’è il Pride? 

  1. Una commemorazione dei moti di Stonewall del giugno del 1969 a New York. Un gruppo di transessuali e omosessuali di New York si ribellano, per la prima volta nella storia, ai soprusi della polizia. La prima notte degli scontri fu quella di venerdì 27 giugno 1969 poco dopo l’1:20 di notte, quando la polizia irruppe nel bar chiamato “Stonewall Inn”, un bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village. E’ considerato simbolicamente il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo ed il 28 giugno è stato scelto dal movimento LGBT come “giornata mondiale dell’orgoglio LGBT” e per questo giugno è il mese dei Pride! Simbolo dei moti di Stonewall sono le donne trans Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson e la lesbica e cross-dresser Stormé DeLarverie. A seconda dei racconti, l’una o l’altra di loro avrebbe iniziato la protesta resistendo alla polizia quella notte. 
  2. Una manifestazione per la rivendicazione dei diritti delle persone LGBT, in cui la comunità chiede ai governi il riconoscimento dei propri diritti. In questi mesi da quando si è insediato il governo Meloni si sono sentite affermazioni forti contro la comunità LGBT, in particolare contro le famiglie omogenitoriali, contro il riconoscimento dei loro figli all’anagrafe e alla trascrizione dei certificati di nascita esteri. Si è avuta nel febbraio scorso un comunicato ai sindaci italiani da parte dei prefetti per non permettere la trascrizione dei certificati di nascita e l’impugnazione di quelli già riconosciuti. Questo gesto comporta che i minori, i figli delle coppie omosessuali, non vengano riconosciuti dallo stato italiano automaticamente, ma che si debba passare per vie processuali nei tribunali. Intanto i bambini restano in un limbo senza diritti per anni, non acquisiscono la cittadinanza italiana, e risultano stranieri in Italia, in attesa del riconoscimento di almeno il genitore biologico, mentre per aver riconosciuto anche l’altro genitore bisogna fare il processo di stepchild adoption, altri anni di attesa prima di veder riconosciuti entrambi i genitori. Una deputata del centro destra ha presentato una proposta di legge che si discuterà nei prossimi mesi per modificare la legge 40, in tema di procreazione assistita e rendere perseguibili i cittadini italiani che si recano all’estero e realizzino la pratica della maternità surrogata. Attualmente in Italia sono già proibite e punite penalmente queste pratiche, in più l’accessibilità a tecniche di fecondazione assistita sono vietate per single e persone omosessuali. Per questo l’unico modo per Gay e Lesbiche di procreare è recarsi all’estero nei paesi dove queste tecniche sono ammesse dalla legge anche alle persone omosessuali. Con questa proposta di legge si obbligheranno le persone gay, lesbiche e transessuali ad essere sterili o a dover obbligatoriamente procreare in progetti di co-genitorialità tra persone di sesso diverso. 
  3. Una manifestazione per favorire la visibilità delle persone LGBT. Al Pride le persone sono invitate a “venire fuori”, a farsi vedere pubblicamente. Per molte persone giovani in particolare è la prima grande occasione di visibilità e per conoscere altre persone e sentirsi parte di una comunità. 
  4. Una festa della comunità LGBT che si apre a tutta la cittadinanza. Oltre alla parata si organizza la Pride month, eventi a tema LGBT organizzati durante tutto il mese di giugno dalle associazioni del territorio vicine alla comunità o parte di essa. Ci possono essere eventi cinematografici, presentazione di libri, eventi culturali, conferenze stampa, dibattiti sui diritti, ecc. ecc. 
  5. Una manifestazione politica contro ogni forma di discriminazione e per l’affermazione dei diritti civili di tutti; negli ultimi anni, soprattutto in Europa, i Pride si sono fatti carico anche delle istanze di altre minoranze, e più in generale delle lotte di laicità e democrazia. In ogni paese i Pride affrontano quei temi politici per chiedere soprattutto leggi che li tutelino e gli permettano una vita serena. In alcuni paesi del Mondo l’omosessualità è reato punibile con reclusione o con la morte, esistono campi di concentramento per omosessuali e la possibilità di fare denunce anonime contro gli omosessuali. Quest’anno al Varese Pride ha partecipato una delegazione degli organizzatori del Kharkiv Pride Ucraino, che ha tenuto la sera prima della parata una presentazione della situazione della comunità LGBTQIA+ in Ucraina e raccontato il contesto odierno. 

Quando nascono i Pride in Italia? 

5 aprile 1972, manifestazione di Sanremo. Non un vero Pride, ma in assoluto è il primo evento pubblico gay, lesbico e trans in Italia. Lo si considera l’atto di nascita del movimento LGBT in Italia. Bisognerà attendere fino al 2 luglio del 1994 quando diecimila omosessuali sfilano a Roma per il primo vero Pride nazionale unitario italiano. “La rabbia mista alla gioia di poter uscire finalmente allo scoperto”, racconta il quotidiano La Repubblica, “di poter manifestare tranquillamente la propria tendenza sessuale, spinge uomini e donne, giovani e anche anziani a soffiare con forza nei fischietti il proprio desiderio di libertà e rispetto”. Sfila anche la parlamentare europea tedesca Claudia Roth, promotrice della risoluzione europea per i diritti degli omosessuali. Francesco Rutelli, sindaco della città, si unisce al corteo e dichiara: “Roma è la capitale del riconoscimento per tutte le diversità. Una città di amicizia, di tolleranza e di civiltà.” Dal 2014 Si abbandona l’idea del Pride nazionale e si introduce l’Onda Pride, un network di Pride organizzati su tutto il territorio nazionale ma uniti da una stessa piattaforma programmatica. Si passa dai 13 Pride del 2014 ai 54 del 2023. 

“Pride” che vuol dire “Orgoglio” si basa su tre punti

  1. Le persone dovrebbero essere fiere di ciò che sono. 
  2. La diversità sessuale è un dono e non una vergogna. 
  3. L’orientamento sessuale e l’identità di genere sono innati e non possono essere alterati intenzionalmente. 

Il tema di riflessione legato al Pride è proprio l’orgoglio di essere sé stessi: il valore e il motivo che spinge a scendere in piazza per la sfilata è diverso e particolare per ognuno di noi, ma con una forte radice comune. Ancora oggi molte persone omosessuali e transessuali vivono la propria identità o il proprio orientamento sessuale nascondendosi a causa di una società a tratti ostile verso di loro. Il primo Pride per molti della comunità è (o è stato) il primo momento pubblico in cui “metterci la faccia e il corpo”, dichiarandosi lesbica, gay, bisessuale, transessuale, transessuale o altro, ed è quindi un passaggio emozionante ed impegnativo. Il Varese Pride evento che negli anni si è sempre più consolidato sul territorio, ha visto crescere sempre più l’adesione e la partecipazione di associazioni. 

Oggi oltre ad Arcigay Varese ci sono anche altre associazioni LGBT nella nostra provincia, Agedo, l’associazione di genitori, parenti e amici di persone omosessuali, Cuori InVersi, associazione culturale LGBT, Famiglie Arcobaleno, l’associazione di genitori omossessuali, Rete Lenford, associazione di avvocati che seguono cause per i diritti LGBT, ACET, associazione transgender.

Purtroppo le accuse, le offese e quest’anno anche le minacce contro omosessuali e il Pride non mancano. 

Nella notte tra venerdì e sabato, giorno del Pride, un’associazione neonazista della provincia ha affisso uno striscione sulla recinzione dei Giardini Estensi, dove si concludeva la parata del Pride. Si sono fatti una foto ed hanno mandato ai giornali locali foto e comunicato minaccioso contro il Pride e gli omosessuali. Non sappiamo se sia stata fatta denuncia o se verrà fatta, nel caso pensiamo dovrebbe essere una denuncia che coinvolga più soggetti democratici della nostra città.

Gruppo LGBTQIA+ nel PD Varese

PD Varese