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Mozione “8 marzo”

Lo scorso 29 marzo è stata discussa, su proposta delle ns Consigliere Giulia Mazzitelli e Helin Yildiz, ed approvata dal Consiglio una mozione, promossa da ANCI, con oggetto: “I diritti negati delle donneContro ogni forma di violenza perpetrata ai danni dei cittadini e delle cittadine in Iran e Afghanistan“. 

Qui riportiamo l’intervento della Consigliera Mazzitelli e di seguito il dispositivo della mozione.

<< Questa mozione, come avrete visto, è stata presentata da me e dalla consigliera Yildiz in occasione della giornata Internazionale della donna. Non c’è stata occasione di presentarla e discuterla prima, ma poco importa visto il valore della tematica. Importante e simbolico è stato presentarla in quella specifica giornata, viste anche le iniziative che il Comune ha messo in atto, ma continuare a parlare di quella che è la condizione della donna oggi, rimane l’aspetto più rilevante, indispensabile per non perdere il contatto con la realtà. Soprattutto se si parla della realtà che sono costrette a vivere le donne iraniane e afghane. Una realtà che personalmente reputo scandalosa, assurda, fuori da ogni logica. 

Quello che queste donne devono subire ogni giorno ha dell’incredibile e mi chiedo: fino a dove si può arrivare per limitare la libertà personale di un essere umano? Tento di darmi risposte, e purtroppo, penso, fino al punto in cui una donna non può ridere ad alta voce perché rischia di essere frustata, al punto in cui tutto ciò che la identifica come donna viene visto come una provocazione sessuale e quindi va punita.  Mostrare le caviglie, i capelli, truccarsi, indossare vestiti dai colori vivaci. Tutto questo diventa inaccettabile. Ma non solo. Non solo l’aspetto fisico e ciò che riguarda l’estetica, ma anche, e soprattutto, ciò che riguarda la mente e la dignità della donna. Divieto di fare sport, divieto di usare la bicicletta, divieto di essere fotografate, divieto di usare taxi senza accompagnatore, divieto assoluto di uscire di casa senza accompagnatore. E ancora…“divieto di studiare in scuole, università o altre istituzioni educative”. 

Come già saprete sono una docente di scuola primaria e mi piace che i miei alunni e le mie alunne siano consapevoli del mondo che ci circonda. Ho il terrore, però, di dover spiegare loro che le loro coetanee afghane e iraniane da un giorno all’altro hanno dovuto rinunciare alle loro passioni, ai loro amici, compagni, insegnanti. Hanno dovuto smettere di studiare e di credere nel proprio futuro. Come spiego loro che una ciocca di capelli fuori posto o i balletti che spesso mi mostrano fieri durante l’intervallo in quei paesi sono punibili con la morte? Come faccio a spiegare che migliaia di studentesse sono state avvelenate per impedire loro di entrare a scuola? O che queste donne vengano arrestate, torturate, violentate e ammazzate senza alcun motivo? 

Per questo non c’è un giorno giusto per parlare di tutto questo. 

Ci sono solo tante occasioni da sfruttare per farlo, per dimostrare di aver capito, per mostrare sostegno e solidarietà nei confronti di queste persone che lottano tutti i giorni contro un regime che esercita una doppia oppressione: politica e di genere. 

La mozione chiede proprio questo, costanza nel sostegno e nella solidarietà così come chiede di rimanere in allerta. Diventa indispensabile promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio e prestando particolare attenzione agli studenti e alle studentesse di ogni ordine e grado. La richiesta è, inoltre, quella di favorire l’impegno ad aprire un tavolo ad hoc con i rappresentanti e le rappresentanti della politica e della società civile, coinvolgendo le donne rifugiate afghane o testimoni del regime iraniano, al fine di attivare nel territorio iniziative condivise.>> 

 Dispositivo mozione

Il Consiglio Comunale IMPEGNA Il Sindaco Davide Galimberti e la Giunta ad 

  • aderire alla campagna promossa dall’ANCI per della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo; 
  • promuovere iniziative di informazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio, in particolare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado; 
  • intraprendere iniziative di sensibilizzazione, anche mediante l’esposizione di idonei materiali visivi (manifesti, poster, cartelloni, locandine) all’esterno delle sedi consiliari, in modo da dimostrare con maggiore incisività la vicinanza alla causa delle donne afghane e iraniane; 
  • favorire l’impegno delle Commissioni Pari Opportunità comunali e/o delle Consulte ad aprire un tavolo ad hoc con i rappresentanti e le rappresentanti della politica e della società civile, con il coinvolgimento delle donne rifugiate afghane o testimoni del regime iraniano, al fine di attivare nel territorio iniziative condivise; ● inoltrare la presente al titolare dell’Ambasciata della repubblica islamica dell’IRAN esprimendo la solidarietà alle donne iraniane e al popolo iraniano che manifesta pacificamente per la salvaguardia delle libertà fondamentali e chiedendo con forza la cessazione delle esecuzioni capitali e dell’uso sproporzionato della forza contro i manifestanti non violenti nonché di rispettare rigorosamente i principi sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l’Iran è parte; 
  • inoltrare la presente al Presidente del Senato della Repubblica sen. Ignazio La Russa e al Presidente della Camera dei Deputati on. Lorenzo Fontana, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, alla Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen, affinché promuovano l’inserimento degli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.
PD Varese