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L’uscita del ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare (!?!) Lollobrigida, il cognato del(la) presidente del consiglio Meloni, sulla “sostituzione etnica” del popolo italiano utilizzando l’immigrazione, riporta in auge un vecchio mito antisemita, usato a piene mani nella comunicazione sociale e non solo degli ambienti della destra cosiddetta estrema, ma che possiamo tranquillamente definire fascista e neo-nazista.

A dirlo è addirittura una scheda, nella pagina ufficiale del Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, il prefetto Giuseppe Pecoraro, nominato lo scorso gennaio proprio da Meloni. La struttura pubblica esplicita cosa si intenda per “sostituzione etnica”, termine classificato come pregiudizio antisemita dei miti neonazi per cui i BIANCHI vengono sostituiti dai NON BIANCHI, ad opera di gruppi misteriosi, di solito ebrei, intellettuali di sinistra, capitalisti globali, per cancellare l’identità occidentale. 

Lo spiega bene l’Osservatorio Antisemitismo Fondazione Cdec: << La teoria della sostituzione è un mito neonazista secondo il quale i bianchi vengono sostituiti dai non bianchi. Spesso, come tante teorie cospirative, in ultima analisi gli ebrei vengono indicati come i veri colpevoli. Oggi la grande sostituzione è un mito della cospirazione di estrema destra, diffuso in Europa negli ultimi anni, composto da due fattori. Il primo sostiene che l’identità occidentale sia sotto assedio da parte di massicce ondate d’immigrazione da paesi non europei, portando ad una sostituzione degli europei bianchi sul piano demografico. Il secondo afferma che questa sostituzione sia stata orchestrata da un misterioso gruppo come parte di un loro grande piano per dominare il mondo – cosa che faranno creando una società totalmente omogenea sul piano razziale. Questo gruppo viene spesso identificato con gli ebrei/sionisti.>>

Se qualcuno pensasse ad una caduta di stile del ministro Lollobrigida, purtroppo si sbaglierebbe. Il ministro non è il primo a riportare come vera la teoria del complotto più amata dalle destre ex o post fasciste, sovraniste e neonaziste. In precedenza lo fecero sia Meloni che Salvini per sostenere la narrazione della cosiddetta «invasione». Salvini iniziò nel 2015 dopo lo sbarco di centinaia di migranti a Lampedusa e Porto Empedocle «Continua il tentativo di sostituzione etnica», seguito dalla Meloni nel 2016 «In Italia prove generali sostituzione etnica, perché non espatriano incompetenti che ci governano?».  

Il leader della Lega intervenne più volte nel 2017 per sostenere l’esistenza del complotto. Affermava che stessimo «subendo una sostituzione etnica programmata», e, durante una trasmissione di Radio Padania condotta dall’attuale senatore leghista Morelli, disse: «Vedremo di attuare ogni mezzo possibile, oltre a quelli che già abbiamo percorso, per fermare questa invasione. E quando dico ogni mezzo dico ogni mezzo, ovviamente legalmente permesso o quasi, perché siamo di fronte a un tentativo evidente di pulizia etnica, di sostituzione etnica ai danni di chi vive in Italia».

Sempre nel 2017, Giorgia Meloni pubblicò un intervento contro l’allora rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. «Roba da pazzi!» tuonò Meloni accusando l’UE di essere «complice dell’immigrazione, dell’invasione dell’Europa e del progetto di sostituzione etnica dei cittadini europei voluti dal grande capitale e dagli speculatori internazionali».

L’uscita del ministro Lollobrigida ha riacceso l’entusiasmo delle destre neonaziste e antisemite. VoxNews, uno dei siti di riferimento dell’estrema destra italiana nato all’interno del forum dei suprematisti bianchi e antisemiti di Stormfront che nel 2021 avviò una campagna discriminatoria e razziale contro il campione olimpico della nazionale italiana Marcel Jacobs. Due articoli del sito razzista: «Lollobrigida: sostituzione etnica è realtà, italiani minoranza tra 25 anni» e «Lollobrigida, SOSTITUZIONE ETNICA è già realtà: le città dove immigrati sono maggioranza». 

Che questo governo rappresenti un pericolo per il Paese (non la “nazione” come amano dire certi ministri) ed il suo livello di civiltà e cultura è ormai evidente, quella cui stiamo assistendo non è una presunta sostituzione etnica, ma un tentativo di sostituzione culturale che possiamo anche definire un tentativo di costruzione di una non-cultura reazionaria

RED

PD Varese