Pur consapevoli di quanto sia necessario evitare in un momento come questo polemiche e, al contrario mantenere un atteggiamento di massima responsabilità, come Partito democratico della città di Varese non possiamo esimerci dal manifestare grande preoccupazione per come Regione Lombardia sta gestendo questa, purtroppo lunga, emergenza sanitaria.
Non disconosciamo alcuni limiti dell’azione di governo, ma le quotidiane conferenze stampa e numerosissime comparsate televisive di Fontana e Gallera non sono affatto rassicuranti né sufficienti a spiegare l’impietoso divario esistente rispetto agli approcci attuati dalle confinanti regioni Veneto ed Emilia Romagna.
Siamo sconcertati del fatto che Fontana, in particolare, non abbia affatto fornito una vera risposta alle domande poste dai sindaci dei capoluoghi lombardi sulle mascherine, sui test seriologici, sui tamponi (continuiamo a non spiegarci, ad esempio, perché in Veneto con metà degli abitanti, sia stato fatto un numero di tamponi pari quasi a quello della Lombardia), sulla tutela del personale sanitario e degli ospiti alle RSA.
Del tutto assente, soprattutto, è l’adozione di indicazioni chiare su come continuare ad affrontare l’emergenza sui territori.
Il PD di Varese chiede dunque che la Regione Lombardia:
- predisponga urgentemente, insieme alle Ats territoriali, un piano per estendere i tamponi a partire dai medici, il personale ospedaliero alle Rsa e poi a tutti i cittadini che presentano una sintomatologia riconducibile a infezione da covid-19. Fare più tamponi tra i cittadini, e dunque conoscere meglio la situazione dei contagiati, consentirebbe di poter organizzare meglio anche le quarantene tra le famiglie delle persone che hanno contratto il virus. In questo modo i comuni potrebbero controllare meglio la diffusione del virus arginandone i contagi che spesso si verificano nelle case, tra famigliari;
- provveda a distribuire la giusta dotazione di mascherine negli ospedali e nelle Rsa, senza dimenticare che anche tra i cittadini è urgente iniziare una distribuzione di massa, anche in previsione di quando verranno allentate le misure di contenimento e le persone dovranno uscire necessariamente dotate di corretti dispositivi ancora per lungo tempo. Non si può lasciare su questo fronte da soli gli Ospedali e i Comuni, in particolare i grandi centri che hanno un numero di residenti molto elevato come Varese;
- provveda a dotare tutto il personale medico, a cui va il nostro più grande ringraziamento per l’ammirevole impegno che stanno dimostrando, ed in particolare i medici di base gli strumenti necessari per la cura a domicilio dei malati non gravi;
- individui un luogo anche a Varese dove far trascorrere la quarantena, o il periodo di isolamento volontario, a chi non può effettuarla nella propria abitazione. Anche in questo senso la Regione deve far sentire la sua vicinanza ai comuni e non può lasciarli soli nella organizzazione di queste misure;
- ritiri, come già richiesto da più voci, la delibera che prevede l’utilizzo delle case di riposo per l’assistenza a bassa intensità dei pazienti Covid 19 positivi, provvedimento questo quanto mai improvvido e rischioso per pazienti e personale sanitario.
Il Partito Democratico della Città di Varese