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1)   La mozione  su Campagna vaccinale Paspilloma Virus presentata da Giulia Mazzitelli

2)   La mozione su Decoro urbano presentata da Lorenzo Macchi

 

1 Mozione “Campagna vaccinale Papilloma Virus” 

Questa la mozione presentata dalla ns Consigliera Giulia Mazzitelli

Il Consiglio Comunale di Varese

informato che 

  • è in corso una campagna promozionale a favore della vaccinazione da HPV (Human Papilloma Virus) rivolto alle giovani generazioni, a fronte di un piano nazionale di prevenzione vaccinale il cui obiettivo è raggiungere il 95% degli adolescenti 
  • il piano europeo contro il cancro è finalizzato alla eliminazione dei tumori da HPV 
  • in Italia si stima che l’HPV sia la causa di 5’000 casi di tumore all’anno con costi diretti ed indiretti per 542,7 mio euro anno (stime 2018), 
  • l’Hpv è stimato responsabile di quasi il 100% tumori cervice uterina, fra l’88 ed il 95% dei tumori anali, fra il 65 ed il 70% dei tumori vaginali, fra il 35 ed il 50% dei tumori del pene e fra il 43 ed il 50 % di quelli della vulva e che rappresenta la causa del 32-36% dei tumori dell’orofaringe, circa 3’000 casi all’anno 

informato che in Lombardia 

  • la vaccinazione è gratuita dagli 11 anni ai 14 e che, oltre questa età, la vaccinazione può essere richiesta gratuitamente dalle ragazze non vaccinate in adolescenza fino a 25 anni compiuti (nel 2023 anche per le nate nel 1997) e dai ragazzi, a partire dai nati nel 2006, fino ai 18 anni (compiuti), con due dosi somministrate 
  • la vaccinazione è a prezzo agevolato per le donne dai 25 ai 45 anni e per gli uomini dai 18 ai 45 anni, con 3 dosi somministrate dal costo di 87 euro a dose 

impegna il Sindaco e la Giunta 

  • a sostenere la campagna vaccinale in corso, coordinandosi con le strutture sanitarie sul territorio al fine di estenderla il più possibile ed informando la cittadinanza tramite la comunicazione istituzionale 
  • a contattare le autorità sanitarie affinché sia estesa la gratuità della vaccinazione oltre le fasce d’età oggi previste, tenendo conto della enorme disparità fra il costo delle dosi di vaccino ed il costo economico sociale dell’insorgere dei casi tumorali. 

Il commento di Giulia Mazzitelli

<<La mozione a sostegno della campagna vaccinale contro il papilloma virus è stata presentata ed approvata durante il Consiglio comunale del 22/06 con una serie di imprevedibili polemiche. 

Guai a chi nomina la Regione, infatti. L’opera di difesa è diventata il primo obiettivo di dibattito, tentando di oscurare il vero tema proposto: l’accesso alla salute. La minoranza è arrivata a chiedere di emendare la mozione, eliminando una delle richieste ovvero quella di contattare l’ente di riferimento (la Regione) affinché si possa discutere di un ampliamento della fascia di gratuità. Chiaramente questa richiesta di modifica del testo della mozione non è stata assecondata. 

Il consiglio comunale può e deve interfacciarsi anche agli organi superiori, senza perdere il contatto con il territorio. Coerentemente con ciò, l’altra richiesta era infatti quella di incrementare la comunicazione e l’informazione attraverso i canali a disposizione del Comune per sensibilizzare alla tematica e avvicinare al vaccino. È chiaro che una singola mozione non sia la soluzione, ma resta di fondamentale importanza continuare a parlare di queste tematiche. 

La diffusione di questo virus è altissima e la campagna vaccinale già in atto raggiunge delle percentuali di copertura notevoli, ma questo non basta. Il vero tema rimane il costo della singola dose e, di conseguenza, l’accessibilità alla prestazione medica. Un intero ciclo vaccinale è composto da 3 dosi. Circa 90 euro a dose. Per molte persone queste cifre sono proibitive e, purtroppo, il rischio tumorale aumenta. Riuscire a trovare un compromesso con la Regione potrebbe davvero aiutare. Così come informare. 

Molti giovani non conoscono il virus, le sue cause e conseguenze, non sanno di poter accedere gratuitamente alla vaccinazione ed è giusto che ci si attivi in questo senso. È giusto che la campagna comunicativa sia supportata e veicolata dal Comune. Ci si muoverà al più presto per far sì che questo accada, lasciando le polemiche e le critiche non costruttive ad altri

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2 Mozione “Decoro urbano” 

Questa la mozione presentata dal ns Consigliere Lorenzo Macchi

Integrazione del Comma 1, dell’Art.20 del Regolamento Polizia Urbana

Premesso che:

  • L’Art. 20, Comma 1 del Regolamento di Polizia Urbana, relativo a “Decoro nell’esercizio delle attività lavorative”, recita: I locali delle attività lavorative visibili dalla pubblica via e gli esercizi aperti al pubblico devono essere costantemente e perfettamente puliti, ben mantenuti e tinteggiati per non recare pregiudizio al decoro cittadino. Devono altresì essere garantite ottimali condizioni igieniche ai sensi della specifica normativa vigente.;

Preso atto che:

  • Non sempre viene rispettato il suddetto Articolo e che la mancanza arreca degrado;
  • Talvolta i locali non vengono manutenuti in quanto sfitte e/o inutilizzati;

Considerato che:

  • Sarebbe opportuno integrare il regolamento dando indicazioni comportamentali a tutte le casistiche verificabili;

Tutto ciò premesso e considerato, si chiede al sindaco e alla giunta di:

  • Integrare il Comma 1, dell’Art.20 del Regolamento Polizia Urbana con le seguenti statuizioni: 

“ Le vetrine delle attività commerciali inutilizzate da almeno tre mesi e che non hanno un preliminare o un contratto d’affitto valido a partire nei tre mesi successivi, devono essere ricoperte da adesivi o manifesti cartacei (questi solo dal lato interno) riportanti immagini o frasi, purché non offensive, indecorose, lesive della dignità di alcuno o di propaganda di partiti o movimenti politici, che coprano la vetrina dalla quota del pavimento fino all’altezza di almeno 2 metri per tutta la larghezza della specchiatura. Dovranno essere assoggettate a questa norma tutte le specchiature dei locali commerciali che affacciano direttamente su strade pubbliche o che sono comunque visibili da spazi pubblici di tutto il territorio comunale. Il proprietario dell’unità commerciale è obbligato a mantenere il decoro della vetrina e a sostituire gli adesivi o i manifesti deteriorati. Non è previsto il pagamento di imposte per questa attività che è finalizzata ad accrescere il decoro della città. Non è previsto il rilascio di una specifica autorizzazione da parte degli uffici comunali, salvo inoltrare una comunicazione al SUAP con l’indicazione di cosa si intenda esporre. La norma si applica alle attività interne al Centro Abitato di Varese, così come individuato da D.Lgs. del 30.04.1992 n. 285 – D.G.C. del 28.12.2011 n. 689 “

Si chiede al sindaco e alla giunta di sollecitare gli esercenti al rispetto dei commi 2 e 3 del citato Art.20 del Regolamento Polizia Urbana, qui riportati:

  • Comma 2. –  I titolari e i gestori di esercizi di somministrazione, commercio e di ogni attività aperta al pubblico devono provvedere a mantenere adeguatamente pulita l’area antistante i locali da rifiuti, liquidi e cose insudicianti.
  • Comma 3. – Gli esercizi somministranti bevande in contenitori di vetro, pur non utilizzabili all’esterno del locale in aree pubbliche, quali vie o piazze, sono tenuti a mettere in atto le azioni al fine di ridurre la possibilità di abbandono e dispersione.

 

Il commento di Lorenzo Macchi

La mozione si inserisce in un contest di anti-degrado partecipato; si chiede infatti ai cittadini, nella fattispecie ai proprietary di spazi commerciali sfitti, un piccolo sacrificio al fine di contrastare il degrade che un immobile vuoto ed incurato potrebbe creare con la conseguente percezione di insicurezza. 

Non è di secondaria importanza la richiesta di far rispettare ai gestori dei locali pubblici I regolamenti che prevedono la pulizia ed il contrasto di abbandonodi rifiuti all’esterno delle attività.

Mozione di buon senso che prevede un minimo sforzo da parte di tutti cittadini a fronte di un importante risultato in termini di degrade, pulizia e sicurezza.

PD Varese