Bergamo 22-24 Novembre 2022
Michele Di Toro e Helin Yildiz hanno partecipato, qui trovate i loro contributi su questa esperienza.
A Bergamo, dal 22 al 24 Novembre, si è tenuta l’assemblea nazionale dell’Anci, dove Sindaci e amministratori comunali hanno dato vita a dibattiti e confronti con tutti i livelli istituzionali della nostra Repubblica, era presente il nostro Presidente Sergio Mattarella ed esponenti del nuovo governo in carica.
Ho avuto il piacere di parteciparvi per due motivi: essere consigliere comunale e provinciale, quest’ultimo, ente di secondo livello. Il confronto ha permesso di interloquire anche con le forze sociali, culturali ed economiche di tutto il paese.
I sindaci hanno ben evidenziato le problematiche legate alla quotidianità che vivono nelle singole specificità, tra i tanti esempi, come aiutare le famiglie a superare il rischio della povertà con due temi importanti per l’autonomia: la casa è il lavoro. Temi legati all’inclusione e alla coesione, tale tema ripreso poi dall’Anci Lombardia Enti locali.
Tutti gli amministratori si sono soffermati sull’importanza e la necessità di realizzare sinergie tra i diversi livelli di governo per raggiungere un effettivo utilizzo delle risorse messe a punto sia dal governo nazionale che dall’Europa. La crisi che tutti stiamo attraversando ci insegna che non si possono più dare risposte emergenziali ma bisogna mettere in condizione e a disposizione degli amministratori locali e degli operatori economici tutti gli strumenti di lavoro utili ed efficaci per poter meglio intercettare più fondi possibili.
Cosa hanno chiesto al governo:
– Riforma della giustizia sugli aspetti delle responsabilità amministrative;
– Meno burocrazia, troppi passaggi rischiano di far arrivare tardi la presentazione dei progetti mettendone a rischio la loro messa a terra.
– Riqualificare e rimpiazzare le piante organiche dei comuni che con i pensionamenti perdono ottimi professionisti e con essi anche le memorie storiche.
– Un maggior coordinamento e riforme di enti sovracomunali in grado di dare e avere maggior autonomia e poter mettere in rete piccoli e grandi comuni per aree omogenee rilanciando cosi le autonomie locali.
– Un piano, non più derogabile, sulle situazioni ambientali acuite in questi ultimi anni da periodi di siccità o da alluvioni improvvisi che hanno messo in evidenza le fragilità dei nostri territori. A tal proposito era presente il centro di ISPRA con lo studio Rendis 2020 dal titolo:La difesa del suolo in vent’anni di monitoraggio
sugli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico.
Tale presenza mi ha fatto riflettere sul dissesto dei nostri territori con ciò che è accaduto, non solo ultimamente, ad Ischia. Si piangono i morti ma non si fa prevenzione.
Anche i nostri territori mostrano fragilità che vanno monitorate, messe in sicurezza e risolte. La parola chiave è cooperare sinergicamente con l’ente regione, le province e le sue aree omogenee attraverso piani integrati in modo da portare a termine le ottime progettualità che hanno ricadute positive per il rilancio di tutti i territori non solo sotto il profilo ambientale e culturale ma nello stesso momento sono in grado anche di generare e rigenerare, ove esistono nuove economie sostenibili, esse possono aiutarci e portarci verso la transizione ecologica spesso auspicata da tutti.
Solo una politica di coesione, solidale e non individuale ma lungimirante può portarci fuori dall’attuale situazione emergenziale.
Michele Di Toro,
Consigliere Comunale e provinciale
Dal 22 al 24 novembre si è tenuta a Bergamo la 39° assemblea annuale di ANCI, tradizionale appuntamento annuale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani che coinvolge sindaci, amministratori e rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale. L’edizione di quest’anno era intitolata “La voce del Paese. La parola alle nostre comunità”, e il programma ha affrontato temi cruciali per il futuro dell’Italia, come PNRR e sostenibilità.
Ho partecipato insieme al Sindaco Galimberti a due dei tre giorni di lavoro; è stata la mia prima assemblea ANCI da consigliera comunale.
Un’occasione importante e di respiro nazionale, dove sindaci e amministratori locali da tutta Italia si sono ritrovati per approfondire tematiche e fare rete. I lavori sono stati convocati non a caso a Bergamo, città simbolo della guarigione dalla pandemia: negli occhi del mondo resteranno per sempre quelle immagini delle camionette dell’esercito costrette a trasferire le bare fuori dalla città di Bergamo.
Mi hanno colpito in particolar modo gli interventi di apertura: diverse le riflessioni emerse e i punti toccati, dall’urgenza di agire per il cambiamento climatico (con ricordo sentito delle vittime di alluvione nelle Marche), alla gestione del settore welfare. Su questo ultimo punto, ad esempio, ANCI ha avanzato la richiesta di istituire un unico fondo per il welfare e i servizi sociali, a differenza di come è attualmente (ci sono diversi fondi per il welfare messi a disposizione dallo Stato – per un totale complessivo di 1 miliardo 800 milioni di Euro, ma ognuno di questi fondi ha le proprie regole, diversi tempi di erogazione, e gestiti talvolta dalle regioni e altre dai ministeri, contribuendo a creare disomogeneità e più confusione di quanta già non ce ne sia).
Si è parlato poi della grande opportunità e al tempo stesso sfida che rappresenta il PNRR e le risorse messe a disposizione. Come ha sottolineato il Presidente di ANCI Antonio Decaro, quando parliamo di PNRR non parliamo di tabelle e di numeri, ma di alloggi sociali riqualificati, nuovi parchi pubblici, autobus ecologici, nuove linee di tram e metro, servizi per anziani e disabili, piste ciclabili, assistenza abitativa per i senza fissa dimora, scuole, asili, palestre, impianti sportivi, nuove tecnologie digitali, impianti per la raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti. Alcuni dati concreti: per l’Italia PNRR significa portare a casa 3000 nuovi autobus ecologici, 16500 alloggi popolari più moderni, e 264 mila di asili nido in più. Tutti dati che hanno un peso, e che faranno la differenza nel nostro paese.
Vorrei però parlare di un altro tema che è stato sollevato e che mi ha colpito particolarmente, e che senz’altro seguirò più da vicino: quello sulla riforma della responsabilità dei sindaci. Una riforma che non può più aspettare, e a cui il governo pare star lavorando su sollecitazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella, non per garantire l’impunità ai primi cittadini ma piuttosto per metterli nelle condizioni di lavorare, anche in prospettiva del PNRR.
Come sottolineato dal Presidente Mattarella durante l’assemblea, infatti, le funzioni degli amministratori locali sono spesso ostacolate dalla complessità e dalla macchina burocratica tipicamente nostrana. La funzione dei sindaci va tutelata, ed è necessario definire con più coerenza lo status giuridico degli amministratori e definire con precisione i confini delle loro responsabilità. “Sarebbe una sconfitta per la democrazia se si facesse strada l’idea che l’esercizio delle funzioni di sindaco, oltre a essere faticoso, è così gravato da rischi da giungere quasi alla impraticabilità” ha detto il Presidente. I comuni e le amministrazioni degli enti locali devono, infatti, trovarsi nella condizione di poter operare. Tanti, numerosi i casi in cui sindaci e amministratori sono imputati per provvedimenti relativi a imputazione di responsabilità penale, civile, erariale che nella maggior parte dei casi si conclude con l’archiviazione – come è stato esplicitamente ricordato, il 93% dei casi di contestazione di reato di abuso d’ufficio si risolvono tra assoluzione e archiviazione. Un dato che, da solo, dice tutto. “Non stiamo chiedendo l’impunità, chiediamo una regola certa da rispettare. Dateci delle regole precise, non si può essere imputati solo per il fatto che uno ha un ruolo”, ha detto bene il presidente Decaro. Del resto, si sa, i sindaci e gli amministratori locali sono eletti direttamente dai cittadini, e godono quindi del massimo consenso possibile poiché investiti della fiducia delle persone. E, quando quel patto di fiducia viene tradito e le promesse non mantenute, se ne tornano a casa. Noi consiglieri occupiamo quei banchi in consiglio comunale certi del consenso e della fiducia che ci è stata data, tramite il sistema elettorale delle “preferenze”. Ed è giusto così, perché è proprio questo meccanismo di fiducia diretto che fa funzionare le cose. A proposito di questo, durante l’assemblea è emersa più volte anche la necessità di una nuova legge elettorale che garantisca ai cittadini e ai territori piena rappresentanza, attraverso la possibilità di scegliere i propri parlamentari, e non tramite il sistema del “listino bloccato” che abbiamo visto che fine fare alle ultime elezioni politiche del 25 settembre. Peraltro, l’attuale meccanismo del listino bloccato non solo ha allontanato le persone dalla politica e dalle istituzioni (poichè non vanno più a votare), ma ha creato disorientamento anche nei territori perchè spesso, in caso di difficoltà, le amministrazioni locali non hanno dei riferimenti e rappresentanti del territorio a cui rivolgersi nelle istituzioni nazionali.
Era, dunque, importante esserci a Bergamo, e respirare quell’aria ritrovando anche colleghi e amici amministratori da altre regioni d’Italia: molte sono le questioni sul tavolo, e altrettante le riflessioni che mi porto a casa dall’assemblea ANCI di quest’anno.
Helin Yildiz,
Consigliera Comunale di Varese