Sono Rossella Dimaggio, assessora ai servizi educativi, sono un’assessora fortunata perché mi occupo della parte migliore della città, donne e bambine/i e posso dire che in questi 5 anni il mio impegno ed il mio obiettivo sono stati cambiare il volto educativo dell’Amministrazione cittadina. Non parlo di grandi opere o di eventi eccezionali, ma di azioni concrete e giornaliere che supportano la quotidianità delle persone nell’ottica di una città inclusiva a misura di cittadini e cittadine adulte/i e piccole/i. Quando mi sono insediata come nuova Assessora ho portato con me le riflessioni fatte negli anni dell’opposizione a lega e destre, le idee che abbiamo sviluppato nel PD e nel mondo ampio che si riconosce nel centrosinistra, le esperienze culturali, professionali, politiche e sindacali.
La prima piccola grande rivoluzione è stata la nuova organizzazione dei servizi parascolastici e il nuovo sistema tariffario (per pre e doposcuola) con l’applicazione dell’ISEE, a vantaggio dei redditi più bassi, e l’avvio di una maggiore flessibilità del servizio, a sostegno delle famiglie con genitori che lavorano.
Attenzione all’utenza per essere al servizio della cittadinanza, rigore delle regole a garanzia dell’equità, attenzione ai più fragili, apertura al territorio: questi i nostri principi e da qui sono nati i risultati:
- riconoscimento ufficiale di mensa biologica a filiera corta e plastic-free
- interventi di riqualificazione edilizia per un totale di più di sette milioni di euro e interventi sugli accessi stradali, con gli attraversamenti in sicurezza.
- riqualificazione della Scuola Pellico con lavori di efficientamento energetico per un edificio a consumo zero, eco-sostenibile ed eco-compatibile col massimo contenimento dei consumi di energia, la scelta delle più evolute tecnologie che privilegiano comfort, efficienza, flessibilità, facilità di gestione, condizioni di sicurezza.
- tavolo di lavoro con tutti i soggetti del sistema dei servizi 0/6 per assicurare integrazione, unitarietà e continuità negli interventi educativi per l’infanzia, con la sottoscrizione di un Protocollo con Asili Nido e Scuole dell’Infanzia private e paritarie e Soggetti del Terzo Settore
- il progetto “Sono qui con te” pensato per le neo mamme e i neonati, che ha come finalità il sostegno all’infanzia attraverso il supporto alla genitorialità
… Poi è arrivata l’emergenza covid che ci ha costretto alla chiusura, alla modifica di modelli che sembravano intoccabili, a sostenere la cittadinanza non solo con aiuti economici, ma anche e soprattutto con la vicinanza e il mantenimento dei servizi: è stata ed è una sfida epocale. Abbiamo cambiato il punto di vista, riformulate le relazioni, definito un patto educativo di corresponsabilità di cui l’assessorato ai servizi educativi è stato ideatore e attore, questo riaffermando come educazione, istruzione e relativi servizi sono e restano le priorità per una città che voglia affrontare la ricostruzione e crescere in maniera innovativa e sostenibile. Oggi dobbiamo continuare su questa strada declinando il programma politico dei prossimi anni attraverso la progettazione empatica di un futuro post pandemico, che abbia anche un’altra priorità: la questione di genere, anche nel mondo educativo. Dobbiamo sostenere le famiglie per liberare spazio alle donne che vogliono vivere non solo l’esperienza familiare e della maternità, ma anche quella della realizzazione professionale ed economica.
La prossima amministrazione dovrà:
- potenziare i servizi dedicati alla prima infanzia, per garantire la soddisfazione dell’utenza per la disponibilità dei posti, la copertura oraria giornaliera e la qualità dell’offerta formativa
- costruire, coi fondi del recovery fund, un nuovo Polo per l’Infanzia, un luogo educativo e culturale in cui convivano diversi servizi: nido, scuola infanzia, centro per le famiglie, ludoteca specializzata, centro di sperimentazione e metodologia della ricerca educativa. Vogliamo offrire al bambino e alla sua famiglia una continuità educativa nel tempo, un servizio che pone al centro la relazione, la sperimentazione, la ricerca e il benessere del bambino e della comunità, creando veri e propri «laboratori permanenti di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio».
- investire su «Tempo per le famiglie 0-6 mesi»: uno spazio e un tempo offerto alla coppia adulto/bambino nella fascia 0-6 mesi. Uno spazio di accoglienza e aggregazione, di gioco, di scambio e di incontro. Un tempo dove formulare richieste, confrontarsi, scambiarsi esperienze e condividere preoccupazioni potendo usufruire di figure professionali specializzate di supporto alla genitorialità. “Il tempo per le famiglie” fornisce risposte a bisogni differenziati e alternativi a quelli configurati dall’offerta tradizionale; risponde altresì al bisogno di ritrovarsi fra adulti di fronte alla sfida odierna dell’educare e a quella, non meno importante, dell’uscire dalla solitudine familiare.
- puntare su un Welfare generativo (Progetto integrato dei servizi educativi e sociali) per contrastare la povertà economica, educativa, promuovendo resilienza e creatività, coinvolgendo i destinatari degli interventi, come agenti di cambiamento della propria condizione all’interno della comunità di appartenenza. Si vuole non solo intervenire per contrastare la povertà educativa, ma anche definire una strategia educativa che apporti un cambiamento sociale, fare un investimento per dotare minori e famiglie di strumenti sociali e relazionali necessari a superare lo stato di disagio educativo, evitare di cadere in altre forme di difficoltà e assumere il controllo dei percorsi di vita, restituendo il contributo ricevuto sotto forma di valore aggiunto alla comunità di appartenenza
- sostenere la genitorialità con l’istituzione del centro famiglie progettato su 3 aree di intervento: informazione, sostegno alle competenze genitoriali, sviluppo delle risorse familiari e comunitarie per favorire l’incontro tra bisogno e risorse relazionali. Attivare uno sportello informativo su servizi, risorse e opportunità istituzionali e informali che il territorio offre, spazi di ascolto, colloquio e consulenza educativa, counseling genitoriale, progetti di accoglienza e solidarietà tra famiglie (banche del tempo), realizzazione di uno spazio virtuale “informa famiglie” sul sito comunale.
Tutto questo per garantire i diritti di bambine/i e ragazze/i all’istruzione, alla socializzazione e alle opportunità di sviluppo educativo, per avvicinare e motivare le/i ragazze/i alla frequenza scolastica e facilitare l’accesso ad attività integrative.
Ovviamente si dovrà proseguire sul terreno strutturale, intervenendo sui luoghi dove il progetto educativo dovrà realizzarsi, quindi continueremo ad intervenire sull’edilizia scolastica, ammodernando e riqualificando energeticamente gli edifici scolastici e costruendo le necessarie infrastrutture digitali, nel segno della sostenibilità ambientale, ma anche ripensando al patrimonio edilizio scolastico come infrastruttura socio-culturale-ambientale aperta al territorio, luogo di condivisione di attività sportive , culturali, sociali che possano generare coesione sociale e riqualificazione del quartiere. Pensiamo infatti che l’ambiente esterno possa essere il “terzo educatore” e che i soggetti sociali, culturali e sportivi che operano nella città possano dare vita ad un Patto educativo territoriale.
Tante cose fatte, tante cose in corso d’opera, tanti progetti futuri per una Varese che sia sempre più capace di garantire una qualità della vita sempre migliore alle generazioni che costruiranno il futuro della nostra città. Senza presunzione penso che il lavoro fatto da me e dalla Giunta cittadina vada in questa direzione, anche per questo mi sento un’assessora fortunata.